L’azione diplomatica è lo strumento con cui uno stato intrattiene rapporti reciproci con altri stati e risolve pacificamente con essi eventuali controversie.
L’agente diplomatico, chiamato comunemente diplomatico, ha il compito specifico di intervenire per legge in tutte le questioni che riguardano i rapporti politici, economici, commerciali, culturali, sociali e di tutela dei concittadini che risiedono nel paese in cui egli svolge il proprio lavoro. A questo professionista spetta il compito di trattare con i capi politici del paese ospitante, far fronte a situazioni di crisi, promuovere manifestazioni culturali e dare impulso a iniziative di interscambio in svariati settori. Esercita le sue funzioni presso le Ambasciate, i Consolati e i Consolati Generali. Ha, inoltre, la possibilità di entrare a far parte delle rappresentanze permanenti presso i più importanti organismi internazionali (ad esempio Consiglio d’Europa, NATO, OCSE, ONU, Unione Europea).
Un diplomatico deve avere un ampio bagaglio culturale, parlare correntemente almeno un paio di lingue straniere e avere l’attitudine mentale a valutare i problemi con immediatezza ed efficacia, sempre nel rispetto profondo dell’identità culturale del paese nel quale deve svolgere la propria funzione. Questa professione implica frequenti spostamenti, che possono comportare eventuali sacrifici anche nella vita privata.
Formazione
Per intraprendere la carriera diplomatica è necessario essere in possesso della laurea magistrale in una delle seguenti classi
LMG1 – Giurisprudenza;
LM16 – Finanza;
LM52 – Relazioni internazionali;
LM56 – Scienze dell’economia;
LM62 – Scienze della politica;
LM63 – Scienze delle pubbliche amministrazioni;
LM76 – Scienze economiche per l’ambiente e la cultura;
LM77 – Scienze economico-aziendali;
LM81 – Scienze per la cooperazione allo sviluppo;
LM90 – Studi europei.
L’offerta formativa è piuttosto varia e le denominazioni dei corsi di laurea sono attribuite direttamente dalle università, per cui risulta difficile elencare tutti i corsi attivati dalle varie facoltà. È consigliabile, quindi, rivolgersi direttamente alle segreterie delle università per ottenere informazioni specifiche o visitare il sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Risulta essere, inoltre, indispensabile la conoscenza della lingua inglese e di una seconda lingua a scelta tra francese, spagnolo e tedesco.
Le diverse funzioni che i diplomatici sono chiamati a svolgere richiedono una solida formazione e un continuo aggiornamento. A questo scopo, è stato creato l’Istituto Diplomatico Mario Toscano, che dipende direttamente dal Ministero degli Affari Esteri e provvede alla formazione professionale degli aspiranti alla carriera diplomatica e al perfezionamento professionale dei dipendenti del ministero.
L’Istituto promuove, inoltre, la realizzazione di corsi di preparazione al concorso di accesso alla carriera diplomatica da parte di università, società e fondazioni di ricerca, attive nel settore delle relazioni internazionali e presenti sull’intero territorio nazionale.
Accesso alla professione
Per accedere al grado iniziale della carriera diplomatica è necessario superare un concorso pubblico per titoli ed esami, bandito dal Ministero degli Affari Esteri e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale[1].
Il concorso è altamente selettivo e normalmente prevede una trentina di posti. I requisiti per accedervi sono:
cittadinanza italiana
età non superiore a 35 anni
possesso di una laurea magistrale afferente a una delle classi indicate nel capitolo Formazione. Sono ammessi al concorso anche i candidati in possesso di una delle seguenti lauree, conseguite secondo il vecchio ordinamento: Giurisprudenza, Scienze politiche, Scienze internazionali e diplomatiche, Economia e commercio;
idoneità psico-fisica tale da permettere di svolgere l’attività diplomatica sia presso l’amministrazione centrale sia in sedi estere;
godimento dei diritti politici.
I candidati in possesso di un diploma di laurea o altro titolo accademico di livello superiore, che sia stato rilasciato da un paese dell’Unione Europea, saranno ammessi purché il titolo suddetto sia stato equiparato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il concorso si articola in cinque prove scritte e una prova orale, che vertono su materie quali: relazioni internazionali, diritto internazionale, politica economica, economia politica, diritto pubblico italiano, diritto civile e diritto internazionale privato, geografia politica ed economica, lingue straniere.
Progressioni di carriera
I vincitori del concorso ottengono la nomina a segretario di legazione in prova e sono ammessi a frequentare un corso di formazione professionale per funzionari diplomatici della durata di nove mesi. Al termine del periodo di prova, se il giudizio di idoneità sarà positivo, scatterà la nomina a segretario di legazione; qualora, invece, il Consiglio di Amministrazione esprimesse giudizio sfavorevole, il rapporto di impiego verrebbe risolto. La permanenza in questo ruolo è di dieci anni e sei mesi, compresi i nove mesi di prova.
La carriera prosegue con i gradi di consigliere di legazione, consigliere d’ambasciata, ministro plenipotenziario e ambasciatore. Per informazioni più dettagliate sulla progressione di carriera in ambito diplomatico, consultare il sito del Ministero degli Affari Esteri.